Con o senza rime, in versi liberi o in forme metriche tradizionali (sonetti, canzoni, ballate, madrigali...), forse è tutto ciò che cerca di trasmettere sensazioni, comunicare emozioni, immagini, suoni o visioni.
Spazio riservato a progetti di scrittura a più mani: dal classico lavoro a quattro mani al racconto collettivo, passando attraverso le più svariate forme di collaborazione fra scrittori, traduzioni e revisioni comprese. In pratica, racconti a due o più mani o raccolte di racconti o libri a due e tre che poi diventano editoria digitale via Streetlib, Lulu.com et similia.
“Sono le api che fanno il miele, ma non lo fanno per loro”, poetava Virgilio.
Così voi non per voi fate quello che fate, commentatori della sfera internautica.
Con l’epoca del web sono nate molte nuove forme d’espressione comunicative e artistiche.
Una di queste è senz’altro l’estensione di commenti alle opere, ai blog, ai post o qualsiasi manifestazione scritta con tastiera sul video.
Il fenomeno è ormai globale, di massa e ben consolidato in questi primi decenni della blogosfera, eppure non mi risulta che qualcuno l’abbia studiato e analizzato a dovere.
Con la gioia e l’emozione del pioniere mi accingo a una prima ricognizione del vergine fenomeno.
Si tratta di qualcosa mai successo prima nella storia dell’umanità: immaginate se in coda ai passati classici dell’umanità, tutti i loro lettori avessero scritto dei commenti, pubblicati insieme al volume.
Quante pagine avrebbero i capolavori di Omero, di Virgilio, di Dante e di Goethe?
Quante visualizzazioni commentate avrebbero Achille, Ulisse, Paolo e Francesca e Faust?
Questa è una delle prime caratteristiche del fenomeno che balza all’occhio: l’invasività della dimensione del lettore in quella dell'opera dell'autore.
In quest’articolo non emetterò giudizi di bene o di male sulle peculiarità che andrò a esporre.
Le elencherò senza condannarle o esaltarle: l’epoca della Rete è ancora troppo giovane perché riesca a emettere pareri fondati in assoluto.
Un’altra caratteristica è che il corpo dei commenti dei lettori, quando il testo ha suscitato un certo ascolto e interesse, tende a sviluppare una forma e una forza autonoma.
E’ ormai evidente che molti lettori leggono prima questo “corpus” di note prima del brano stesso in essere nel post; e addirittura, nel caso di un racconto, non derivano la trama dalla sua lettura diretta ma dalle sinossi presenti sotto il testo pubblicato, che spesso sono in contraddizione tra loro.
E oltretutto talvolta si accendono delle polemiche sull’interpretazione da dare al post tra i lettori, stornando completamente l’attenzione dal testo al “flame”, alla diatriba tra interpreti.
Un altro fenomeno ormai celebre è quello del “commento di scambio”.
Ogni tanto qualche autore se ne esce con una frase apodittica, draconiana, categorica: “tanto nel web tutto è commento di scambio”.
Il nostro webbico creatore immagino si riferisca a un certo clima di contrattazione se non a volte di letterale scambio di beni materiali di vario genere, come ad esempio le righe di scrittura.
Ad esempio: ho ricevuto un commento di una riga e mezza e pertanto farò un controcommento sempre di una riga e mezza.
Il commento è stato tiepido? E allora anch’io mescolerò con attenzione acqua calda e acqua fredda.
Il commento è stato critico: e allora contrattaccherò con fredda e furba diplomazia o con altrettanta criticità, e con una dose di aggressività pari a quella che sento di aver arbitrariamente ricevuto.
E così via.
Il commento di scambio è quel triste atteggiamento umano per cui devo avere in cambio almeno il doppio di quello che ho ho dato e ricevere il massimo dei vantaggi col minimo dello sforzo.
E’ proprio questo avvilente stile di vita che uccide le api nel mondo della natura e dell’umanità.
Finora non ho emesso giudizi su questi evidenti fenomeni globali, ma adesso voglio manifestarvi come commento e controcommento io, ben sapendo che la mia esperienza è relativa e limitata.
Non per contrattare, cercare compromessi, per barattare o per vendere:
cerco di commentare come il sole che proietta sul mondo la sua sovrabbondanza di luce; provo a commentare come l’oro che è nobile perché è raro, inutile, non commestibile, rilucente per gli altri e non per se stesso; non in competizione con gli altri metalli e non vuole abbagliare col suo splendore, ma è mite e gentile perché si limita ad esprimere il proprio essere, conscio che il piacere dell’aumento della sua essenza è dato dall’opera che ha letto e non dal suo dorato Ego.
In una società intossicata dallo scambio e dai calcoli interessati, il dono generoso è la nostra unica e ultima salvezza.
Commento, amiche e amici, come un’ape per DARE IN DONO, un’operaia che ha accumulato troppo miele per la sua Regina e ha bisogno di qualcuno a cui darlo per non farlo andare insensatamente a male.
E volo di fiore in fiore cercando il polline della sensibilità e il nettare dell’intelligenza, libero, esuberante e munifico, cercando di far sbocciare nei campi, insieme alle mie sorelle, il lampo fiorito dell’amicizia e dell’amore.
Così voi non per voi fate il miele, o api!
SIC VOS NON VOBIS!
Visual storyteller, narratore e pensatore per immagini.
Mi occupo di comunicazione tramite le immagini: con queste tecniche promuovo organizzazioni, brand, prodotti, persone, idee, movimenti. Offro consulenza e progettazione del racconto visivo per privati, aziende e multinazionali. Per contatti: zuzzurro.zuzzu@gmail.com
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Un punto di vista interessante e originale, il tuo. Circa il commentare, scriviamo per come siamo. Di solito, riportiamo considerazioni o impressioni legate alle nostre esperienze e alla nostra personalità. Circa il comportamento, rammento che in psicologia sociale esistevano due principali modi di relazionarci: quello comportamentista, azione come reazione, e un altro che si rifaceva alle teorie freudiane (se dai uno schiaffo a un omaccione, ad esempio, nel primo caso quello reagirà dandoti due cazzotti o tre pedate, mentre i secondi credono che il tipo di reazione dipende dalla personalità di chi ha ricevuto il danno - riprendendo l'esempio, l'omaccione in questione potrebbe anche non reagire violentemente perché l'aggressore gli ricorda una persona cara). L'importante è che ognuno di noi sia il più possibile onesto e sincero (per quanto si può; altrimenti, meglio astenersi e non commentare affatto).
Salutone
Claudio
Tutti noi, qui, siamo allo stesso tempo autori e commentatori, questo è evidente.
Concordo con te sull'assurdità, sull'inconsistenza del "commento di scambio".
Ci sono commentatori eccelsi, qui, che davvero elevano certe pagine ad una qualità superiore a quella dell'opera in sé.
Da parte mia, a volte mi lascio scappare qualche "bellissimo!", ma non lo faccio apposta, giuro!
Vi ringrazio, cari Tony e Claudio.
In questi dieci anni di varie esperienze in svariati siti ho sempre notato che la maggior parte degli utenti erano interessati alla grafica o alla tecnologia del sito, chi alla fama e al successo personale che ne poteva derivare al suo Ego, chi ancora come strumento per mettere in campo sue svariate trame di annichilimento sociale del suo prossimo (paradossalemente denominato "social") per soddisfare sue carenze umane non riempibili in millenni e la lista sarebbe lunga...mentre invece il cuore, il nucleo, il Sancta Sanctorum di ogni sito è leggere, ascoltarsi, commentare, condividere.
Il resto viene sempre dopo.
Tutti i più grandi scrittori sono sempre stati ancor più grandi lettori.
Prima hanno donato venerazione ai loro maestri di pensiero e di lettura, e poi hanno provato a dare qualcosa anche loro alla grande catena di trasmissione della Tradizione letteraria e hanno cercato anche loro di essere dei grani di un rosario infinito,che da noi parte dall'Iliade di Omero e dalla Teogonia di Esiodo, prosegue per i Vangeli e arriva ai racconti brevi litweb.
Prima di essere delle dita sulla tastiera siamo prima grandi Orecchie dell'arte.
Se non si comprende questo, tutto il partecipare a PIAF sembrerà sempre stonato, ai più.
Abbiate gioia
Alcune riflessioni in parte serie e in parte un po' alla Vergassola, con un po' di ironia, che spero non venga colta come provocazione, ma come un invito alla leggerezza e all'auspicabile libertà di non sentirsi pilotati e/o giudicati ad ogni passo... almeno qui!
Il commento è un dono, sono d'accordo, e come tale perchè vogliamo guardargli in bocca?
Ognuno commenta come può, come riesce. Conosco bravissimi scrittori che hanno grandi difficoltà a commentare e ... ahimé... viceversa!)
Non esiste il commento perfetto.
Ricevere a volte uno spontaneo" bellissimo!", mi piace assai. Cosa vi ha fatto di male la bellezza?
Mi lusinga un botto pure quando il commento è tre volte più lungo della mia opera, solo che ho quasi finito le ferie!
E come mi gasano quelli che dicono di cogliere nel mio scritto riferimenti a tutto il programma del ginnasio e a un paio di facoltà ... è che ho fatto un'altra scuola e per capirli mi tocca stare una settimana su Wikipedia.
Per non parlare di quelli che trovano citazioni di film, riferimenti e e allora mi sono fatta l'abbonamento a sky così mi vedo il film e rispondo senza fare brutta figura
Alcuni mi fanno pensare che i miei scritti siano posseduti dal demonio, e abbiano volontà propria, e comunichino cose che nemmeno sarei stata in grado di immaginare...
E basta!... Ho scherzato abbastanza, mi piacciono tutti i commenti e spero me ne facciate di tutti i tipi e di trovare il tempo per riuscire a fare altrettanto.
Anche perchè mi piacciono pure quelli di scambio, se lo scambio è la lettura, e il comemnto resta sincero.
Perchè chi legge molto e commenta molto si merita di essere letto e commentato, anche se non è l'Hemingway della compagnia, mentre chi pretende di essere letto senza mai commentare gli altri è uno schiribillato egoista... che se però scrive bene lo leggo e lo commento li stess...
Un grande sorriso e sì... siamo generosi e commentiamo, è sempre stato ciò che ha distinto il nostro modo di stare sul sito.
Mauro Banfi il Moscone il 2017-11-30 20:12:18
A proposito di commenti, questo è bellissimo, Monica e innanzitutto ti ringrazio.
L'ironia e l'umorismo ci vogliono, certo. ci mancherebbe: il commento di qualità non è un contenuto ma un modo di pensiero, un'attitudine ad appassionarsi alle proprie idee, ma anche a sorridere di esse e di se stessi, della caricatura che esse vengono ad assumere nelle forme fatalmente goffe e imperfette in cui noi le professiamo. Questa imperfezione non rende quelle idee meno degne di essere seguite, ma ci costringe a interrogarci in ogni momento sui loro e sui nostri limiti. Questa facoltà di ridere di se stessi, di vedersi - nei confronti della verità - buffi e maldestri come Charlot quando si atteggia a gentiluomo, è la migliore cura preventiva contro tutti i fanatismi e i nichilismi che infestano la Rete.
Pertanto c'è forse un certo moralismo - per quanto sincero e sentito - nel mio post, ma va letto come un richiamarsi a un valore sacro, quello della condivisione, a cui ti richiami anche tu nello splendido finale del tuo intervento.
E' giusto sorridere e anche ridere di una certa pomposità o comicità che riguarda tutto ciò che è umano, ma senza un fondo duro, sacro, etico tutto crolla miseramente.
Detto questo, oltre al commento va considerata anche la durata e la solidità di un rapporto umano che s'instaura dopo lungo tempo.
Due persone che conversano da tre anni, ad esempio, possono trovare bellissimo un reciproco commento in apparenza banale tipo "bello, bravo, bis", perchè sanno che in quel momento l'amico/a ha poco tempo a disposizione e la vita gli morde le chiappe, eppure trova quei dieci minuti di tempo, semidistrutto dalla fatica per dire " bello, bravo, bis".
E così un altro può scrivere un commento fiume solo per prenderti per il deretano.
Ho visto anche questo, Monica: ho visto di tutto e il contrario di tutto e non lo dimentico.
Noi che ci conosciamo da anni sappiamo che quello che scriviamo è sempre molto più complesso e sfumato di quello che può sembrare e comunque non m'interessa giudicare e condannare e fare una classifica di chi commenta meglio o peggio.
In questo particolare momento di crescita del sito- più rallentata rispetto allo sforzo iniziale, ma per fortuna, perchè chi riposa non è schiavo della fretta e l'arte del commentare è l'arte della lentezza per eccellenza - mi andava di sentirmi vicino a quel valore lì, perchè a mio avviso, senza di quello non andremo lontano.
Per me la vicinanza e la presenza tra di noi non s'incrementa solo con la tecnologia, il successo, i soldi ma parte tutto dal saperci confrontare quotidianamente, usando il tempo che abbiamo e facendo quello che possiamo.
Per il resto si può migliorare e progredire, ma se non ci ascoltiamo tra di noi, niente ha più senso e il futuro prossimo venturo non ha più un'alba.
Essere è valore e valere, e senza questo valore non siamo, non valiamo niente.
Abbi gioia
Sono molto d'accordo con Monidol, e già ieri mattina volevo commentare ma non ne ho avuto il tempo: se il commento è un dono, nel senso che lo si fa senza aspettarsi nulla, a caval donato non si guarda in bocca. Anch'io apprezzo molto anche un semplice "Che bello!", così come preferisco commentare con due parole se non ho il tempo o le capacità per scrivere qualcosa di articolato, profondo, intelligente ecc. ecc. Non sempre si ha il tempo di scrivere quanto e come si vorrebbe, ma succede spesso di leggere e apprezzare: se non scrivo nulla, l'autore non saprà mai che ho letto il testo e mi è piaciuto, quindi, per me, meglio poche parole che nulla.
Sul commento di scambio: la cosa non mi ha mai destato grandi preoccupazioni, anzi direi che l'argomento mi è del tutto indifferente. Trovo umano rispondere a tono a un commento villano, anche se meglio sarebbe ignorare. In caso di commenti positivi, nessuno obbliga a ricambiare, ma se uno lo fa per cortesia non ci vedo nulla di male. Per quanto mi riguarda, non sentitevi obbligati a ricambiare, commentatemi solo se vi è piaciuto quello che avete letto; e non aspettatevi che io ricambi, perché nemmeno io mi sento obbligata a ricambiare le visite. Se succede che commento chi a sua volta mi ha commentata, è perché avevo davvero qualcosa da dire.
Spunto interessantissimo Mauro, come d'altronde ci si può aspettare da te!
In effetti è l'arte comunicativa e letteraria che si evolve, diventa interazione simultanea e viva; questo è quello che ne traggo pensando agli aspetti positivi anche se ce ne sono anche di negativi.
Come in molti aspetti della nostra cultura che si evolve (al pari di una specie) anche in questa dimensione letteraria fatta di autori e lettori il processo prende una velocità impensabile fino a qualche decennio fa; addiritturA inimmaginabile se andiamo indietro nei secoli.
Ai tempi delle opere che citi non in molti della popolazione potevano leggere e capire e la diffusione di tali opere aveva una determinata velocità. Oggi, prima ancora che un'opera esca (penso in generale a letteratura, cinema, musica, ecc.), esistono già fiumi di parole spesi a riguardo. Di contro l'eco di un'opera, anche maestosa, si esaurisce molto prima.
Io vedo quanto di buono da te esposto e concordo: IL FEEDBACK È UN DONO!
Mauro Banfi il Moscone il 2017-12-03 20:15:42
Buonasera, Fabio: concordo con la tua riflessione di spessore.
C'è una sorta di evoluzione creatrice, direbbe Bergson, dell'espressione umana che aumenta in rapidità e in estensione di quantità di lettori.
Leggevo tempo fa uno studio che asseriva che in realtà non sappiamo ancora bene che cosa comporterà questa evoluzione.
Io credo due cose:
- nel momento in cui scrivi o leggi a video pc il tuo modo di leggere e scrivere muta, inesorabilmente, è un'altra cosa;
- non si può tornare indietro, sono inutili le resistenze ad oltranza stile ultimo soldato giapponesere nell'atollo; altri hanno svoltato per noi? Può essere, ma è inutile ribellarsi.
Il libro cartaceo resisterà per me ancora per millenni, ma sempre connesso a questa nuova forma,
E comunque in questa o nell'altra forma noi abbiamo solo quello che abbiamo donato e ci ritorna indietro.
Abbi gioia