701 OPERE PUBBLICATE 3439 COMMENTI 80 UTENTI REGISTRATI
Utenti attivi:
RICERCA LIBERA E FILTRI DI VISUALIZZAZIONE
Sezioni: Narrativa | Saggistica | Poesia | Narrativa di gruppo e collaborazioni tra utenti | Momenti di gioco e umorismo a premio e turismo culturale. |
"PUNTO E A CAPO" Racconto Fantascienza / Cyberpunk / Steampunk
pubblicato il 2017-11-15 13:25:10
Una splendida giornata di sole a Cape Canaveral. Le condizioni ambientali per il lancio della nuova navicella spaziale Michelangelo rasentano la perfezione. Il desiderio di esplorare mondi lontani si è diffuso a macchia d'olio, e l'universo apparirà come un'immensa Cappella Sistina. Il dito indice di Adamo finirà per toccare quello del creatore.
Il lavoro di preparazione è stato lungo e faticoso: migliaia di ore passate al computer, estenuanti allenamenti trascorsi al simulatore, in palestra, correndo per le piste da corsa e nuotando in mare aperto o in piscina. Si raggiungeranno mete straordinarie che fino a pochi anni prima appartenevano più ai libri di fantascienza che alle esperienze fattibili. Le scoperte scientifiche hanno fatto passi da gigante, e nel 2076 un equipaggio composto da quattro americani e due russi, tutti di sesso maschile, è pronto a raggiungere Ross 128b, un piccolo pianeta vicino ad una stella nella costellazione della Vergine, situata a undici anni luce dalla Terra. Con degli accorgimenti matematici innovativi, il professor Geremia Brown, l'Einstein del ventunesimo secolo, è riuscito ad accorciare notevolmente i tempi di viaggio, elaborando mappe con cunicoli spazio temporali precisi al millimetro. Secondo i suoi calcoli, esattamente due anni e un mese per arrivarci.
Nelle turbolenti elezioni politiche dell'anno appena trascorso, il nuovo presidente americano è riuscito a prevalere sulla candidata rivale per un pugno di voti. Entrambi i contendenti hanno ripercorso le impetuose strade dei loro nonni, Donald Trump e Hillary Clinton. Sui temi del protezionismo e dell'intolleranza sessuale e razziale, la politica del neo presidente cavalca a spron battuto quella del nonno. Nel globo, un po' dappertutto, da decenni sono stati eretti muri altissimi, e i non americani non hanno avuto vita facile ad attraversarli. Nel frattempo, la conquista di altri mondi è diventata l'imperativo categorico della nuova amministrazione.
Dio benedica l'America! E' questo lo slogan dei convenuti a migliaia in prossimità della rampa di lancio.
Finalmente, si accendono i motori.
La forza di migliaia di fornaci spinge il razzo verso l'alto, così da poter raggiungere in pochi minuti l'esosfera.
Nei tempi previsti, la navicella si stacca dall'ingombrante ammasso metallico che l'ha tenuta fino a quel momento prigioniera, per inoltrarsi nello spazio profondo. Stabilizzata la navetta, il comandante conferma le coordinate di volo. L'equipaggio si sente più che soddisfatto; anzi, è immensamente felice. "Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità -diceva Dostoevskij- il tempo non ci sarà più". Il tempo esiste ancora, ma sarebbe diventato relativo per davvero. Infatti, due anni e un mese dopo...
“Terra, qui è il comandante Smith, mi sentite?”
Nessuna risposta.
“Ripeto... qui è il comandante John Smith. Comunico dalla nave spaziale Michelangelo... mi sentite?”
“Adesso ti sentiamo, John, forte e chiaro.”
“Ok! Siamo prossimi all'obiettivo. All'avvistamento manca poco. Qui tutto è meraviglioso, siamo emozionati come scolaretti. E' magnifico!”
“Bene. Anche noi siamo emozionati, John. Dimmi, riuscite a vedere qualcosa?”
“E' ancora tutto fumoso e confuso. Percepiamo solo... colori cangianti che fluttuano nello spazio e... lucine; sì, le definirei proprio lucine... e da come si accendono e spengono sembrano essere di natura artificiale. E questo vuol dire che... altri esseri intelligenti popolano l'universo! E' magnifico, Terra! E' magnifico! Dio benedica l'America!”
“Puoi ripetere, John?"
“Altri esseri intelligenti popolano l'universo. Non siamo soli! E' magnifico! ”
“Qui siamo impazziti di gioia, John. E' magnifico, hai ragione. Dio benedica l'America!”
“Non riesco ancora a crederci. Ce l'abbiamo fatta! Il sogno di una vita si è realizzato. Un momento -prosegue il comandante- vedo qualcosa di strano... Terra, mi sentite?”
“Sì, ti sentiamo, John, forte e chiaro. Che succede? Che cos'altro vedi? Descrivicelo, se puoi”.
“Sembra una lunga e altissima... barriera. Sì, sembra proprio una barriera... un'infinita muraglia semovente. Pare estendersi a dismisura in lungo e in largo. Ripeto, ci siamo imbattuti in una compatto e stratosferico muro alieno. Non capisco... Superare l'ostacolo è praticamente impossibile!”
“Accidenti, John, ne sei sicuro?”
“Sicurissimo! Non riusciremo mai a passare oltre. I sensori di bordo non riescono ad individuare il minimo varco. Aspettate, comincio a distinguere dei... cartelli. Sì, sembrano proprio dei cartelli. Vedo chiaramente dei giganteschi cartelli bianchi impressi alle pareti e, strano a dirsi, sono scritti con geroglifici maya. Il computer ha cominciato a tradurli". Dopo una lunga pausa..."Beh, ciò che ho appena avuto modo di leggere lo definirei... incredibile!”
“Cosa c'è scritto su quei cartelli, John? Cosa dicono?”
“Sì, ecco....
Tornatevene a casa! Eccone un altro: Non vi vogliamo! Un altro ancora: Mogli e buoi dei paesi tuoi. E poi... 'Fanculo, mister president! Ne vedo un altro..."(comincia ridere, sembra non fermarsi più).
“Comandante Smith, che succede? Sentiamo dei suoni strani. Qualcuno sta ridendo? Che succede?”
“Scusatemi. Sono io che rido. Ho tradotto l'ultimo cartello. C'è scritto... Babajide ama Ixmucané.* Una vera e propria dichiarazione d'amore extraterrestre, a quanto pare.
“'Dannazione, John, dannazione! Che Dio benedica l'America!”
Nota 1: Il nome Goldilocks (riccioli d'oro) deriva dalla fiaba Riccioli d'oro e i tre orsi, dove una bambina dai riccioli biondi entra di nascosto nella casa di tre orsi e si trova a suo agio quando trova della zuppa "né troppo fredda né troppo calda", o un letto per dormire "né troppo grande né troppo piccolo", ossia quando le condizioni che trova sono "giuste" per lei. Allo stesso modo, un pianeta Goldilocks è un pianeta che si trova né troppo vicino né troppo lontano dalla sua stella, ma alla "giusta" distanza, in modo da avere acqua liquida sulla sua superficie, elemento fondamentale per la presenza di vita così come la conosciamo. Questo termine viene utilizzato, in particolar modo, per i pianeti con dimensioni simili a quelli della Terra, che è il miglior esempio di pianeta Goldilocks (annotazioni copiate dal web: ibseedintorni.com).
Nota2: Babajide, nella lingua maya, significa “Padre sta tornando a casa”; mentre Ixmucané vuol dire “ospite”.
SEGNALA ALL'AUTORE IL TUO APPREZZAMENTO PER QUESTA PUBBLICAZIONE
SEGUI QUESTO AUTORE PER ESSERE AGGIORNATO SULLE SUE NUOVE PUBBLICAZIONI
L'AUTORE Claudio Di Trapani
Utente registrato dal 2017-11-01
Scrivi qualcosa su di te
ALTRE OPERE DI QUESTO AUTORE
L'amore che non muore Poesia
E un giorno lo troveremo pure su Google Maps Narrativa
Se la memoria non l'inganna Narrativa
Strano ma vero Momenti di gioco e umorismo a premio e turismo culturale.
L'oroscopo Momenti di gioco e umorismo a premio e turismo culturale.
La crociera delle belle chiacchiere Narrativa
Vuoti a perdere Narrativa
Destinazione Goldilocks Narrativa
Carezze Narrativa
Storia di un eroe Narrativa
AGRIPNIA Narrativa
DIVIETO DI RIPRODUZIONE
E' assolutamente vietato copiare, appropriarsi, ridistribuire, riprodurre qualsiasi frase, contento o immagine presente su di questo sito perché frutto del lavoro e dell´intelletto dell´autore stesso.
É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.
É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dall´autore.